“Vini”: la super Mini con un V8 da 420 CV
Realizzata da Powerflex insieme a EDM Racing, è stata svelata al Goodwood Festival of Speed: sotto il cofano c’è l’”Ottovù” di Bmw M3 E92.
Il Regno Unito fa parte di quel “club” di Nazioni (in cui c’è anche l’Italia) dove la passione per i motori e per la bella meccanica ha storicamente giocato – e continua ad essere così – un ruolo chiave nella cultura sociale: le aziende e gli artigiani specializzati in elaborazioni più e meno “spinte” non si contano, così come numerosissimi sono gli esempi di preparazione che, dagli albori dell’automobile, ne hanno contrassegnato l’immagine tecnologica. A loro volta, ci sono vetture che – per diffusione ma anche per un indovinato layout di progettazione – si prestano più di altre ad essere “rivedute e corrette”.
Una di queste è Mini: la baby di Oxford, nella sua ultrasessantennale storia, è stata ed è tuttora al centro dell’interesse di talmente tanti enthusiast che non è neanche il caso di parlarne. Che si tratti di una delle storiche serie disegnate dalla matita di Alec Issigonis o di una delle più moderne generazioni (oggi neo-ventenni) sviluppate nell’orbita di Bmw Group, non è che un dettaglio: se si pensa ad un gruppo motore-cambio qualsiasi, ed a prescindere dalla sua provenienza (auto o moto, e non è neanche escluso che vi sia l’origine da altri tipi di veicoli!), è probabile che qualcuno, nel mondo, abbia già pensato a come ficcarlo “sotto” ad una Mini.
Da una “vecchia” R56…
L’ultimo esempio in ordine di tempo, è stato fra i protagonisti dell’edizione 2021 del Goodwood Festival of Speed, la celebre rassegna di oltremanica dedicata interamente alla passione per i motori tornata sullo scenario internazionale dopo la forzata cancellazione del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. E si tratta di un progetto di quelli che fanno gridare di entusiasmo gli appassionati: tanta inventiva, elevate capacità di esecuzione, un solido bagaglio di conoscenze tecniche. Il risultato si chiama “Vini”, porta la firma dello specialista Powerflex (che ha creduto per primo nel progetto), azienda inglese che i patiti di lavori di affinamento all’assetto ben conoscono, e sotto le sembianze di una collaudatissima Mini Cooper S R56 (ovvero la seconda serie della “nuova” Mini-Bmw, prodotta dalla fine del 2006 al 2013) viene provvista di un poderoso motore ad 8 cilindri a V.
Il 4.0 V8 sotto al cofano
Nella fattispecie, l’unità motrice da 4 litri (3.999 cc) della famiglia S65B40 che equipaggia Bmw M3 E92: un “Ottovù” da quasi 420 CV che, visto il risultato, può “accomodarsi” nel vano motore della baby di Oxford, che diventa così una bestiolina davvero cattiva e fa rabbrividire il pur poderoso 2.0 4 cilindri turbo di Mini John Cooper Works GP, che come potenza arriva “solamente” a 306 CV. Come dire: un altro pianeta. E questo è dimostrato anche dal fatto che la trazione è posteriore: un mutamento di immagine radicale rispetto all’eterno schema “tuttoavanti” Mini.
🔊🔊 Not your normal sounding Mini!! 🦁🏴 Vini says ‘Hi’ from @fosgoodwood 🏁#powerflex #powerflexbushes #getbushed #feelthedifference #vinithev8mini #v8swap #engineswap #v8 #mini #minir56 #bmw #e92m3 #mightycarmods #custom #custommade
Posted by Powerflex on Thursday, July 8, 2021
“Lupo vestito da agnello”
La differenza è quindi sostanziale: se Mini JCW GP è un modello in regolare produzione, nel caso di “Vini” ci si trova di fronte ad un vero e proprio prototipo, che dal punto di vista filologico potrebbe ispirarsi alle “Silhouette”, le vetture del Gruppo 5 che fra la seconda metà degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 rappresentarono la massima evoluzione del motorsport a ruote coperte.
O, per restare “in patria”, le “Special saloon” che infiammarono le piste per molti anni. L’obiettivo, tuttavia, era anche un altro: dimostrare che un sapiente intervento di “engine swapping” (in questo caso, anche di trasmissione e cambio) può sempre essere eseguito. A patto di essere disposti ad una trasformazione che può rivelarsi radicale. Dal punto di vista meccatronico, questa considerazione si evidenzia, oltre che nel montaggio del 4.0 V8 di Bmw M3 E92, anche nel gruppo cambio, che è il Getrag a sette rapporti fornito “di serie” insieme alla coupé “da sparo” bavarese. Per questo, una parte del telaio è stata anch’essa sostituita, con l’impiego di componenti che provengono da una Subaru WRX STi: una decisione rivelatasi essenziale per l’alloggiamento del nuovo gruppo motopropulsore da quasi 420 CV.
Essenziale e aggressiva
Il “capitolato” degli interventi, realizzato da EDM Racing, azienda specializzata in progetti di elaborazione su base Mini, non si limita al sistema di propulsione ed al telaio: il corpo vettura, adeguatamente alleggerito e rinforzato con un rollbar integrale, ha ricevuto un set di codolini passaruota più larghi, funzionali all’alloggiamento di un set di nuovi cerchi a canale maggiorato e di un kit di pneumatici Toyo Proxes R888R di tipo semi-slick.
È da apprezzare la complessiva pulizia di immagine esteriore, che contribuisce a rendere “Vini” ancora più simpaticamente aggressiva. All’interno, la musica non cambia: vale a dire che l’abitacolo riflette in pieno l’anima racing espressa dalla baby-bestia made in UK. Oltre alla gabbia di protezione, “Vini” è stata completamente spogliata di tutti i rivestimenti, i sedili posteriori sono stati eliminati, e quelli anteriori sostituiti con due elementi anatomici a loro volta provvisti di cinture di sicurezza a quattro punti. Nuova anche la plancia, in fibra di carbonio come il volante con display multifunzione, e che integra una strumentazione digitale. semplificata.
Una serie limitata? Sarebbe bello!
All’appello non manca che qualche indicazione relativa ad una eventuale messa in produzione, seppure – è chiaro! – in serie ultralimitata ed a richiesta della entusiasmante “Vini” che al Goodwood Festival of Speed 2021 ha richiamato l’attenzione di un grande numero di appassionati.