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Le Volkswagen prigioniere di una miniera in Svizzera

Un canale di YouTube da oltre 650.000 iscritti ha fatto una scoperta sensazionale in una miniera in Svizzera: dozzine di vecchie Volkswagen

Nel cuore della Svizzera ci si può imbattere in un tesoro inatteso all’interno di una miniera abbandonata. Non si parla di oro o di altri metalli preziosi, ma di dozzine di vecchie Volkswagen, anche loro totalmente abbandonate. Questa è la scoperta compiuta dallo Youtuber del canale Exploring The Unbeaten Path, il quale si è trovato di fronte a questo panorama tanto bello quanto inatteso.

Le Volkswagen nella miniera

Non si sa come tutte queste Volkswagen siano fine dentro a una vecchia miniera, e siano state lasciate a giacere qui per tanti anni, senza che nessuno tornasse a prenderle. Gli scatti e le immagini fornite dalla youtuber sono uniche nel suo genere, davvero impressionanti. Ci sono tante icone del recente passato del colosso di Wolfsburg, alcune in stato di conservazione ottimo, altre invece sono state mangiate dalla ruggine e ed erose dall’incuria.

Questo luogo potrebbe candidarsi tranquillamente a sito di pellegrinaggio per tutti coloro che amano due modelli in particolare: Maggiolino Golf. Dentro a quelle cavità, incastonate come diamanti nella roccia, le vecchie Volkswagen sono prigioniere senza via di fuga. Per lo più i modelli scovati sono risalenti agli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. Alcuni esemplari, tra l’altro, evidenziano qualche modifica come se fossero stati oggetto di tuning prima di andare a riposare per sempre dentro alla montagna elvetica.

Probabilmente oggetto di furto

La prima causa attribuibile al motivo per il quale tutte queste Volkswagen siano state lasciate nella miniera è chiaramente il furto. Ancora non sono arrivate conferme in tal senso, ma la logica porta a questo reato come principale ragione dietro al trasferimento delle tante vetture tedesche dentro alla montagna svizzera. Se presto sarà possibile recuperare queste auto, a patto che la giustizia dia il via libera, sicuramente qualche buon affarista e collezionista potrebbe pensare di restaurare qualche unità per arricchire la sua collezione d’epoca. Le basi non mancano.

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